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Nicotina e Salute Mentale
Che cos’è la nicotina? Quali effetti ha sul corpo e, soprattutto, sulla mente? Vi parlo della nicotina dato che in Italia sono ancora circa 10 milioni, ovvero poco meno del 20% circa della popolazione, a dipendere dal fumo di sigaretta e, mentre tutti conoscono i danni fisici della fumo di sigaretta ovvero tumori, infarto ed ictus, pochi sanno che la nicotina ha molti effetti negativi anche sul nostro cervello e sulla nostra psiche.
Intanto perché si fuma? Allora il motivo principale della fortissima dipendenza che da il tabacco, non molto inferiore a quello dell’eroina, è la necessità che il fumatore ha di mantenere costanti i livelli di nicotina nel cervello sia per un meccanismo di rinforzo positivo sul nostro sistema del piacere, cioè l’essere umano prova piacere drettamente dalla stimolazione della nicotina e vedremo dopo come, ma inoltre la nicotina genera dipendenza anche per un rinforzo negativo, molto potente, anzi forse più potente di quello positivo, legato alla diminuzione dei livelli nei tessuti cerebrali che avvengono dopo poche decine di minuti e che determinano l’emergere del classico bisogno continuo a fumare ogni 20-30 minuti circa.
Vediamo che la nicotina possiede un azione sia stimolante che deprimente il sistema nervoso a seconda del dosaggio ed il livello di piacere dipende dalla sua capacità di stimolare il solito e ben consociuto sistema del reward dopamino-dipendente localizzato all'interno del circuito corteccia-gangli basali-talamo in cui ritroviamo interneuroni glutamatergici, GABAergici, e neuroni a proiezione dopaminergica. Una volta che la nicotina arriva al cervello, oltre che iniziare ad agire sui neuro-recettori dell’acetilcolina, inizia anche a stimolare gli eterorecettori nicotinici che si trovano sulle fibre pre-sinaptiche dei neuroni dopaminergici del centro del piacere provocando piacere tramite un aumento del rilascio di dopamina. Inoltre recentemente si è scoperto che alcuni altri alcaloidi presenti nel fumo delle sigarette funzionano anche come potenti inibitori delle mono-ammino-ossidasi, come fanno alcuni antidepressivi, inibendo quindi la degradazione della dopamina stimolata dalla nicotina. Insomma un sistema di produzione di piacere molto efficace.
Parlando di distubri d’ansia, vediamo che la nicotina facilita enormemente l’insorgenza di crisi acute di ansia o di episodi di panico non in maniera diretta me mediante la stimolazione di quei fenomeni fisici che innescano la risposta psicologica del panico. Sto parlando di alterazioni del respiro, tachicardia e palpitazioni, sensazione di “testa leggera” e contratture addominali, tutti sintomi che stimolano l’inizio della catena del panico. Inoltre negli ultimi anni è stata evidenziata una potenziale relazione tra fumo e depressione dato che è stato notato un aumento della prevalenza di fumatori in persone con patologia depressiva grave e, viceversa, anche una correlazione tra storia di depressione e difficoltà a cessare il fumo di tabacco. Una possibile spiegazione neurofarmacologica potrebbe essere ricercata nell’interazione tra acetilcolina e le altre monoamine che potrebbero influenzare l’inizio ed il decorso della depressione. Per concludere è interessante notare che i sintomi di astinenza da nicotina, molto difficili da tollerare, sono prevalentemente sintomi psicologici: sonnolenza, astenia, irrequietezza, difficoltà di concentrazione, riduzione della vigilanza, insonnia, sensazione di vertigine, mal di testa, ]parestesie agli arti, fame, e ovviamente forte desiderio per il fumo sono i sintomi più frequenti, oltre ad essere noto che il soggetto sul piano psichico appare anche disforico, irritabile, ansioso e spesso depresso. Infine l’utilizzo del tabacco innalza, in generale i livelli di infiammazione del nostro corpo, aumentando ulteriormente il rischio di disturbi d’ansia e di depressione secondo le moderne teorie della psiconeuroendocrinoimmunologia.
#nicotina #cervello
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